giovedì 29 ottobre 2015

Astrazione naturale


Le forme, i colori e il "movimento" del tempo sono elementi naturali che stimolano continuamente la creatività. L'astrazione è la sintesi 


Progetto vincitore per un Monumento ai caduti della seconda guerra mondiale

 Progetto Vincitore Concorso Nazionale per un monumento commemorativo dedicato "Ai caduti della seconda guerra mondiale" indetto dal Comune di Barrafranca anno 2011
Progettisti: Carlo Gibiino, Luigi Picone, Salvatore Santangelo e Giovanni Santagati Architetti
     Prefazione
Da “giorno dopo giorno”
alle  frondi dei salici
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

 In questi versi il poeta Salvatore Quasimodo (1901-1968) rievoca i giorni tragici dell'occupazione tedesca in Italia (1943-1945) segnati da violenza, odio, dolore, morte, riferendosi in particolare all'eccidio di Marzabotto (29 settembre - 5 ottobre 1944).
La poesia, intitolata “Alle fronde dei salici, è stata la fonte ispiratrice per la stesura del progetto di un monumento-sacrario per onorare la memoria dei cittadini di Barrafranca caduti nella seconda guerra mondiale.
Una memoria che resterà sempre viva nelle generazioni che hanno vissuto questo atroce evento, in modo da promuovere nelle nuove generazioni la formazione di una coscienza sociale e civile improntata ai valori della pace e fratellanza dei popoli; e proprio in questo contesto si inquadra il nobile e lodevole intendo dell’Amministrazione Comunale di Barrafranca di onorare e ricordare con un monumento i propri cittadini che sono caduti nell’ultimo conflitto bellico mondiale.

    Generalità
Il sito prescelto per l’erezione del sacrario-monumento è ubicato lungo il Corso Giuseppe Garibaldi adiacente al plesso scolastico denominato “Europa”, ad alto flusso veicolare e pedonale, prossimo ad un importate incrocio che collega il tessuto antico della città di Barrafranca con la nuova espansione.  
L’area presenta una forma rettangolare dalle dimensioni di mt. 8,60 ´ 4,10, posta parallelamente al filo del marciapiede e parzialmente incassata rispetto al muro di recinzione che delimita l’area del predetto plesso scolastico.
Sulla scorta di un sopralluogo effettuato sul sito d’impianto dell’opera, è scaturita un’analisi oggettiva dello stato di fatto del contesto, sia per quanto riguarda il suo  intorno ricco di vegetazione, sia per le giuste proporzioni con il nastro stradale, nonché il fronte degli edifici e i parametri dimensionali del marciapiede.  
Focalizzati i connotati percettivi e funzionali del sito ove sorgerà l’opera e sulla base dell’idea di affidare al linguaggio architettonico il compito di tradurre ed interpretare in immagini dense di significati estetico-formali ed emotivo-espressivi, i profondi ed elevati contenuti presenti nella lirica di Salvatore Quasimodo, ispiratrice dell’opera.
Sulla base di questi presupposti, si è evoluto un concetto compositivo essenzialmente caratterizzato da un immediato e diretto linguaggio iconografico capace di narrare in un istante il dramma assurdo della guerra, in modo tale da fare assurgere il monumento nella sua essenza e complessità materico-formale ad unico “fotogramma” in movimento che rappresenti il cammino di chi si è immolato per i valori e gli ideali della patria.

      La proposta progettuale
Il progetto si articola e sviluppa sui seguenti punti:
 Gli assiomi compositivi dell’opera sono rintracciabili in un asse orizzontale e in una volvente elicoidale che segna la direttrice ascensionale.
L’equilibrio semasiologico dei volumi orizzontali costituiti essenzialmente da un  basamento lapideo inferiore che s’impianta con il suo ingombro sull’area prescelta, dello spessore di cm. 40, immediatamente sovrastato da un altro basamento di più piccola ampiezza, dello spessore di cm. 34, nella plastica articolazione rappresenta una piattaforma aperta ad un rapporto intrinseco e comunicativo con lo spazio del marciapiede, proiettando l’immagine di un orizzonte senza limiti, plasmando a tal guisa uno scorrimento verso l’esterno del contenuto plastico-architettonico del sacrario.
Il muro a sagoma trapezoidale, che si erge dal basamento superiore, segna con i suoi vuoti fra un massello lapideo ed un altro, una proporzionata e cadenzata orizzontalità.
La volvente elicoidale che costituisce il gruppo scultoreo, trova le sue radici proprio in corrispondenza della base del muro e ruotando attorno ad esso genera un principio di movimento che si spinge verso l’alto spezzando con forza un luogo asimmetrico tra orizzontalità e verticalità.
Il significato dei volumi e delle forme trova argomentazione inequivocabile nella narrazione di un tragico percorso umano avvenuto nel secolo scorso, il linguaggio scelto è uno dei più semplici mediante una comunicazione espressiva basata sulle sagome degli uomini “i soldati” e della loro smaterializzazione divenendo “anime” librate nell’aria, che si elevano dissolvendosi verso la sublimazione del cielo.
Si definisce così un nastro che accoglie le sagome di tre soldati, filmando un’azione in movimento che li condurrà verso la morte, concludendosi alla fine del percorso con la descrizione del sacrificio estremo attraverso il volo ascensionale delle “anime”


c La caratterizzazione materico-espressiva dell’opera si basa prevalentemente sulla  scelta di due materiali il marmo bianco statuario di Carrara e il bronzo.
Il marmo bianco statuario di Carrara è stato scelto per essere adoperato sia in lastre per il rivestimento dei due basamenti inferiore e superiore che in massello per la costituzione dei vari elementi trapezoidali componenti il  muro della memoria.
La connessione dei predetti elementi lapidei caratterizzati da un distacco l’uno dall’altro, avviene attraverso elementi tubolari in acciaio parzialmente a scomparsa.
Il gruppo scultoreo costituito dalla volvente elicoidale, le sagome dei soldati e le “anime” saranno realizzati da una fusione in bronzo tramite la tecnica “a cera persa”. Trovano inserimento nell’immediata adiacenza del monumento, tre steli svettanti che segnano la verticalità, di altezza variabile costituite da lamelle a sezione rettangolare in acciaio preverniciato a fuoco, disposti con un orientamento a 45° e sfalsati tra loro, riproducenti il tricolore nazionale.

 Le dimensioni connotative del monumento, desunte dal progetto preliminare risultano le seguenti:
·         basamento inferiore delle dimensioni in pianta di mt. 8,60 ´ mt. 4,10 ed un’altezza di mt.0,44 rispetto alla quota del piano di calpestio del marciapiede antistante;
·         basamento superiore delle dimensioni in pianta di mt. 5,00 ´ 2,50 ed un’altezza di mt. 0,30 rispetto alla quota finita del piano del basamento inferiore;
·         muro trapezoidale: base minore della lunghezza di mt. 3,00,  base maggiore della lunghezza di mt. 4,20, altezza dallo spiccato del basamento superiore di mt. 2,55 e spessore di mt. 0,45;
·         il gruppo scultoreo in relazione alla sua complessa articolazione presenta dimensioni variabili facendo registrare  un’altezza massima di mt. 6,30 rispetto al  piano di calpestio del marciapiede;
·         i tre steli (lamelle in acciaio) raffiguranti il tricolore misurano in altezza rispettivamente mt. 8,00, mt. 7,60 e mt. 7,20 ed in pianta mt. 0,15 x mt. 0,04.





lunedì 19 ottobre 2015

incontro con l'Artista Spatari

Ho avuto il piacere di conoscere il Maestro Spatari, soffermandoci sul contenuto concettuale dell'arte e delle tecniche di raffigurazione. 
MUSABA - Parco Museo - Località Santa Barbara a Mammola in provincia di Reggio Calabria. Visitatelo