sabato 14 novembre 2015

Franco Spena presenta la personale di pittura di Gianni Santagati

CRAS-Palcoscenico......
Gianni Santagati............
"vernissage " .................
24 Novembre 2015........
Cine-Teatro "Marconi....
San Cataldo ...................


Forme sospese di Franco Spena

 Sospesa tra superficie e forma, la ricerca di Gianni Santagati si sviluppa secondo un processo nel quale si alternano volumi e piani in un susseguirsi di equilibri che si conformano nelle composizioni. Composizioni caratterizzate da una attenta collocazione delle loro parti, in un susseguirsi di rapporti tra i vari elementi, secondo un gusto che conduce l’artista a un uso attento di geometrie e di volumi che sembrano agire su un palcoscenico nel quale il progetto compositivo si realizza muovendosi davanti a uno sfondo.

Ogni opera appare quasi il risultato di un’azione appunto, che avviene su due piani. Uno è rappresentato dallo scenario spesso realizzato con tinte apparentemente piatte nelle quali il colore, appena materico, lascia vedere, nella monocromia, un gioco di pennellate che vibrano alla luce. L’altro è composto da un vocabolario di forme che alludono a una tridimensionalità attraverso la rappresentazione di dischi, ovali, cordoni e fili continuamente in relazione tra loro, che sembrano condurre un discorso metafisico sospeso tra spazio e luce.

Le forme appaiono infatti come gli attori di una commedia allestita tra terra e cielo, protagonisti di un dialogo fatto di rimandi, richiami, rapporti continui che mettono in evidenza la loro relazione.
Una relazione sempre in evoluzione, pronta a creare nuovi giochi compositivi che, nel loro evidente effetto tridimensionale, sembrano suggerire gli sviluppi successivi di una scena che rivivrà con nuovi equilibri, dando origine a nuove soluzioni spaziali, a nuovi ritmi.
Per questo appare emblematico il titolo di questo ciclo di ricerca: “CRAS”.
Come dire “domani”, a sottolineare la volontà di creare una proiezione verso il futuro che non è statico, ma è sviluppo, ricambio, rinnovamento pur nell’identità di una storia che sta alla base di un  progetto che, mantenendo il suo vocabolario culturale, è sempre pronto a rinnovarsi.
Un rinnovamento che avviene per spostamenti graduali, attraverso una scrittura che tiene conto di un prima e un poi, senza rinunciare a un presente nel quale, attraverso la pittura, la rappresentazione prende corpo.

E’ appunto nel presente che la realtà continuamente si concretizza e la volontà di Gianni Santagati sembra quella di fissarne costantemente i passaggi bloccando i momenti significativi di un teatro che dalla esperienza di “ieri” proporrà “domani” un altro volto di sé che diverrà nuova esperienza di vita e, nel caso, di forma e di colore.

Consapevole della continuità di questo processo di rinnovamento, l’artista sembra porsi in modo contemplativo davanti alle fasi dell’evolversi delle forme godendo dell’atmosfera che di volta in volta appare realizzarsi nella scena, con l’intento di cogliere il gioco delle voci e dei silenzi di quella conversazione – come dicevamo prima – che si realizza in un teatro di colori e di luci che scomparirà per nuovamente comparire “Cras”, in una diversa ed entusiasmante situazione spaziale.

Su un piano traslato, gli elementi della composizione appaiono forme come persone, perennemente in relazione per conoscere e riconoscersi in un sociale che le comprende e le legittima ponendole in un sistema che è comunione di armonie e pensieri. Un sociale che è interazione di rapporti umani che si sviluppano,  evolvono e crescono aprendosi alla collaborazione. Collaborazione che nella composizione è rapporto, ricerca, movimento, alternarsi di equilibri, dialogo tra le forme, identità di volumi, attraverso le parole di un vocabolario che si esprime nella serenità compiaciuta di uno spettacolo compositivo sapientemente animato dal colore e dalla luce.


                                                                                                    FRANCO SPENA

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